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Tentativi di definizioni del P.O.F “Essenziale”

di Rosa Amocida Elvio Mattalia

Una SCUOLA attenta al bambino
1) aiutare il bambino a capirsi sempre meglio
2) perché così il bambino diventa capace di comprendere le altre persone
3) e può così stabilire rapporti significativi con ”gli altri” (Bettelheim)

dal punto di vista dell’intervento dell’insegnante, Bettelheim accentua la necessità di sviluppare alla pari l’immaginazione (la creatività e la divergenza), le emozioni (vissuti e sentimenti) e l’intelligenza (cui ci riferiamo unicamente a scuola), proponendo ai ragazzi esperienze di vario tipo, adeguate all’età, in modo che scuola, famiglia, ambiente, concorrano alla ricerca del significato del vivere.

La scuola quindi deve essere una SCUOLA ESSENZIALE:
–  il problema essenziale: la coerenza tra progettare e fare.
–  lo strumento essenziale: il P.O.F. coerenza interna tra le scelte che si fanno

CARATTERISTICHE DEL POF

il POF rappresenta l’identità della struttura organizzativa e si deve evitare lo scarto tra il pensato e l’agito
cosa deve contenere il POF?
ci deve essere una parte fissa(la struttura, le parti essenziali) e una parte mobile (le cose che di anno in anno possono/devono essere riviste e sono negoziabili)
le cose su cui tutti sono d’accordo
ci deve essere la storia dell’istituto che dovrebbe essere una specie di autobiografia della scuola
il contesto territoriale di riferimento
i concetti legati alla trasversalità, ai metodi di ricerca sociale
tre assi fondamentali:soggetto, cultura, socialità
tre parametri: crescere, capire, essere cittadini
i metodi di autovalutazione del progetto
la valorizzazione della lingua in tutte le materie
la valorizzazione delle esperienze dei ragazzi
il regolamento di disciplina
il regolamento relativo alla 626
problemi organizzativi:
chi fa l’assemblaggio delle parti?(il Dirigente che conosce di più i bisogni del territorio, la figura obiettivo)
come “passarlo, comparteciparlo” agli insegnanti?
scuola / Ministero: quando possibile, scelta delle proposte ministeriali, in modo che siano congruenti con l’organizzazione delle attività della scuola
piano di educazione alla salute,convivenza democratica, rispetto dei valori,dell’ambiente
piano disagio/handicap: modalità dell’intervento e utilizzo del personale, modalità del lavoro di “rete”scuola/famiglia,servizi socio sanitari

PROGETTARE
In relazione ai documenti ministeriali (programmi, indicazioni ecc.)
partire dalla LETTURA della SITUAZIONE SOCIOAMBIENTALE
definire i Bisogni degli allievi
individuare FINALITA’, OBIETTIVI EDUCATIVI E DISCIPLINARI
FORMULARE CONSEGUENTEMENTE L’ORGANIZZAZIONE
Definire i PROCESSI DI VALUTAZIONE (sistema ) e di VERIFICA (processi organizzativi, capacità/abilità degli alunni)
ATTEGGIAMENTO DIRIGENTE, DOCENTI

dar valore alla “parola” e all’elaborazione personale e sociale
rispettare il punto di vista altrui
SENSO E SIGNIFICATO

consentire all’alunno di comprendere che occupa uno “SPAZIO ESISTENZIALE INTERESSANTE” (per la sua crescita in quanto referente dell’intervento del docente)
promuovere ESPERIENZE
adatte all’età, non troppo facili, non troppo difficili
realizzate da SOLO e in gruppo con L’INSEGNANTE
INTEGRATE TRA CASA E SCUOLA(es. promozione del piacere di leggere)
Che l’alunno viva come importanti per sé ( es. leggere come occupazione ottimale del tempo libero)
promuovere nell’alunno
il CONTARE per QUALCUNO (es : i genitori)
L’IMPEGNARSI per QUALCUNO ( es.insegnanti)
L’IMPEGNARSI per SÉ
EMOZIONI
ESPRIMERSI, COMUNICARE,DIFFERENZIARSI dagli ALTRI / ADEGUARSI AL GRUPPO
ANALIZZARE LA RISONANZA DEGLI AVVENIMENTI
È importante quando si ha un problema ESSERE SICURI:
della disponibilità dei grandi ad aiutare
della fiducia nelle probabilità di cavarsela con le proprie capacità
di aspettative adeguate su di sé
IMMAGINAZIONE

Deve promuovere:

l’equilibrio tra convergenza e divergenza
la divergenza come “adattamento critico” al proprio ambiente
la creatività come capacità di porsi dei problemi,saperli affrontare e risolvere
INTELLETTO

facilitare esperienze adeguate alle capacità del bambino e alla realtà
capacità di suscitare curiosità,interesse, area di gioco,ricerca
RELAZIONE CON L’ADULTO

vicinanza/ lontananza a ragione del bisogno e della capacità di sperimentare la propria capacità di autogestione
offrirsi come mediatore e modello
essere cosciente di essere oggetto di proiezioni e aspettative da parte del bambino
INTERVENTO CON L’ALUNNO

favorire una crescita globale della persona che valorizzi la maturazione affettiva, cognitiva ed etica
promuovere la conoscenza di sé attraverso una pratica emotiva che colleghi i fatti che capitano con le sensazioni che provocano e con i sentimenti che suscitano (risonanza)
sostenere l’autoconsapevolezza, l’empatia, il controllo personale,
favorire la diversificazione di punti di vista
consentire di sperimentare il rapporto con modelli adulti, capaci di dar valore alle relazioni interpersonali e alle emozioni che esse provocano
ADULTO COME MEDIATORE

alunno/sapere: insegnante che partecipa, che si meraviglia quando lo stupore è realmente conseguente alle scoperte del bambino ma che non finge uno stupore antiscientifico.Essere mediatore è proprio questa capacità di offrire esperienze adeguate, che consentano al bambino di valorizzare la sua curiosità, di partecipare in modo adeguato al processo conoscitivo
alunno/difficoltà di apprendimento
alunno/relazioni interpersonali con il gruppo
alunno/famiglia
ORGANIZZAZIONE: SPAZIO
spazi di apprendimento e di gioco
attività in classe e laboratori (discipline,educazioni)
ORGANIZZAZIONE: TEMPO

tempi di apprendimenti e di gioco
ritmi allentati e ciclici
“giornata di scuola”
scuola/compiti
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA:
Definire un metodo per la costruzione delle conoscenze e la riorganizzazione delle conoscenze, orientato a:
favorire e ampliare le esperienze
riflettere sulle esperienze stesse
socializzarle e dar loro valore
riconoscerle, generalizzarle,trasferirle
riflettere su come si conosce e si è appreso
discutere in gruppo per riconoscersi nelle parole dell’altro e differenziarsi
ORGANIZZAZIONE: MODI
consentire, tramite l’esperienza di apprendimento e di gioco,relazioni interpersonali che favoriscano la crescita
socializzazione e individualizzazione degli apprendimenti
consentire occasioni di espressioni e lettura dei propri vissuti e di quelli degli altri con l’utilizzo di tutti i sistemi di comunicazione
favorire la “prese in carico” di compagni in difficoltà
CURRICOLO

scelta , dai programmi e dalle indicazioni ministeriali degli obiettivi, dei contenuti
di base, “essenziali” per tutti gli alunni
di integrazione della proposta di lavoro per gli alunni con più capacità
più semplici e semplificati per gli alunni in difficoltà
più coerenti con il livello di età degli alunni e dell’ambiente socioculturale in cui agisce la scuola

FORMAZIONE DOCENTI

formare docenti a partire dall’ “imparare dall’esperienza”
aiutare gli insegnanti a non falsificare la realtà
promuovere una strumentalità scientifica di progettazione e valutazione dei dati di realtà

GENITORI

cercare spazi di confronto per i genitori
spiegare alle famiglie le scelte educative
condivisione del P.O.F.

Da Scuola Contromano di Rosa Amocida e Elvio Mattalia

( ©proprietà d’autore ed editoriale riservata Centro Studi ARSDiapason)