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Close-up Of Cute Little Boy Videoconferencing On Digital Tablet In Classroom

Scuola e VideoLezioni

di Elvio Mattalia

In qualità di ex dirigente scolastico vorrei portare all’attenzione alcune riflessioni sulle lezioni a distanza o in presenza.

In questi giorni apprezziamo enormemente l’impegno eccezionale degli insegnanti e la possibilità delle lezioni a distanza che in qualche modo ci aiutano a salvare questo anno scolastico. L’entusiasmo è tale da prospettare anche per l’anno prossimo lo strumento informatico quale fondamentale sussidio di studio.

Indubbiamente credo si possa ritenere una prassi interessante ma non è possibile, come ritengono ormai molti, che la videolezione possa sostituire la lezione in presenza (potrà senz’altro essere utile per bambini o studenti delle superiori che abitano distante dalla loro scuola di riferimento o per compiti e esercitazioni a casa).

A parte l’esclusione da questa possibilità, come più volte evidenziato, degli alunni in fascia sociale più debole, che non hanno la possibilità di disporre di mezzi telematici, nessuna lezione, anche per alunni di fasce più agiate e adeguatamente “informatizzati”, potrà mai sostituire l’intervento diretto dell’insegnante in classe.

In effetti:                                                                               

– insegnamento e apprendimento si attuano al meglio solo quando si organizza uno spazio specifico di comprensione dei concetti che non può che avvenire mediante l’intervento in aula dell’insegnante;

–  apprendere comporta una buona relazione con il docente che in classe può cogliere le difficoltà emotive che bloccano l’apprendimento aiutando gli ai allievi a superarle;

–  si impara individualmente ma anche in gruppo: l’apprendimento è condivisione di idee, percorsi;

–  solo in classe insegnamento e apprendimento possono situarsi in una costante ricerca di sensi e significati che si partecipano e raggiungono unicamente in dialogo con il docente

– la vita in gruppo è fondamentale per far scoprire, vivere comportamenti adeguati, atteggiamenti e valori, condivisione di regole e la necessità di rispettare le leggi, interrogandosi sulla loro validità, sulla possibilità di metterle in discussione quando le si ritenga non adeguate, ingiuste, e di modificarle;

– non possiamo inoltre perpetuare a lungo questa delega di “supplenza” ai genitori; scuola e famiglia sono due “organizzazioni” ben differenziate nella realtà e nella testa degli allievi e questa confusione di competenze è deleteria; non dimentichiamo anche che il processo della crescita e dell’emancipazione ad ogni età avviene con un distacco graduale dai genitori;

 – infine, ma non è l’ultimo punto, è l’intervento degli insegnanti di classe e di sostegno che niente può sostituire per i necessari interventi di didattica specializzata con alunni in difficoltà specialmente se gravi.

– Sono riflessioni condivisibili? O la mia idrosincrasia per tutto ciò che è telematico vela il mio senso critico?

– Per quanto riguarda la disabilità, il progetto “Oltre la distanza, Webinar1      La scuola inclusiva sta superando il test della distanza” (video.repubblica. it) promosso da Fondazione Agnelli in collaborazione dell’Università di Bolzano, di Trento e la Lumsa di Roma, si propone di riflettere, e con quali modalità attivare un intervento a distanza anche per i ragazzi con disabilità. La proposta mi lascia molto perplesso. Sarebbe interessante sentire il parere di chi è interessato all’argomento.

Elvio Mattalia, Cuneo  

Questo articolo ha un commento

  1. gdl

    D’accordissimo caro Elvio ! sottoscrivo pienamente i 7 punti che hai messo in rilievo, come i principii portanti della nostra linea pedagogica, dell’impegno alla comprensione di questi fenomeni che da anni si fa nei gruppi GAIE e GAPP dell’associazione ..
    talmente d’accordo che gli stessi 7 punti e principi di questo tuo elenco, lo rivolgerei, esattamente anche ai GENITORI.
    Mai come i questo momento tragico di pandemia e di convivenza full-time coi bambini, sono loro genitori – come ed ancor più dei maestri prof- che usano e devono il cellulare, il tablet, il pc, youtube, le piattaforme e le teleconferenze tra scuola-insegnanti ed allievo (i loro figli) e sono i genitori che devono a casa, senza saperne nulla o poco neppure loro, piegare ai figli come fare i compiti e studiare sulla class-piattaforma della scuola!!!
    Credo che sia evidente a ciascuno, senza essere esperti del ramo, che la scuola, l’insegnamento a distanza, ben vengano – nei limiti utili/facilitanti/arricchenti, ma è evidente che determinano DISEGUAGLIANZE, DIFFERENZE, CONTROLLI sulla privacyFamigliare di ciascun alunno, AUTORITÀ, nuove povertà educative, nuove competenze…
    In questo periodo possiamo raccogliere molti altri punti di vista su questi argomenti, spero, che altri proseguano questo nostro iniziale dialogo .
    ciao –
    germana de leo – torino

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