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Anche io posso essere “gli altri” …

di Anna Improta

Questa volta non mi guardo intorno, mi leggo dentro.. ascolto il mio corpo
Corpo sofferente e dolente, ho la netta sensazione che mi stia parlando.
Il respiro che lento pian piano non senti, i battiti che forte senti nelle orecchie.
Quel ginocchio che, attore principale, ti richiama alla realtà con fitte intense e continue.
Mi guardo intorno, penso e spero che l’uscita del mio volo non sia lontana. Non riesco tanto a camminare, non respiro. Ma una ruga solca il mio volto.
Mi sento ferma, immobile. mi sento “disabile”.
Eppure fino ad ieri ero veloce come una gazzella, ascoltavo il mio fisico solo quando mi diceva di fare, muovermi. Ed ora?…
E’ vero… ora capisco, ora mi immedesimo.. ora so che significa: “barriere architettoniche”…
Come molti, comprendevo, ero sensibile alla sofferenza degli “altri”, ma chi sono gli altri?… mi rendo conto che ora e sempre anche io posso essere “gli altri” che soffrono.
Ricordo che con un sorriso guardavo le persone in carrozzella o che con bastoni camminavano piano facendo slalom gigante tra le persone e vedevo gli ostacoli che incessantemente si incontrano per strada, a casa , tra le persone e tra gli amici.
Ostacoli sia fisici che morali… sei un disabile e solo la tua volontà ti può aiutare.
Parole di tanti, volontà di tutti, ma in realtà quante parole e fatti inutili… solo chi veramente sta male può capire, può soffrire e può andare avanti.

Questo articolo ha 3 commenti.

  1. Paola Pizarro

    Anna ha il dono di farmi sentire ed esperimentare ogni singola parola/immagine.
    E’ vero che finché non tocca a noi, non potremmo mai capire a pieno cosa sia la sofferenza, la fragilità e l’impotenza di non poter far nulla davanti ad uno ostacolo. Come ha descritto Anna gli ostacoli purtroppo non sono solo fisici ma anche mentali, ecco questo è il vero campo da battaglia: la nostra mente.
    Così come a casa dobbiamo fare le pulizie per mantenerla bella e ordinata, allo stesso modo dovremmo fare con la nostra mente: pulizia di pensieri negativi per lasciar spazio alla speranza certa che in mezzo a quel caos/difficoltà c’è la vittoria!
    Paola

  2. emilia

    Tante volte molti si sentono sicuri, dicono “a me non capiterà mai”, la fragilità non trova spazio nella nostra vita, va ricacciata, dimenticata e i fragili non sono in genere ben visti. E’ una società che chiede a tutti di essere sempre forti, all’altezza ed invece la fragilità ci abita tutti, è parte integrante di noi, è la parte di noi che ci mette in dialogo e soprattutto in ascolto dell’altro, non ci obbliga ad essere “sempre all’altezza”, ma accetta i momenti di tentennamento e di dubbio. La fragilità è un grande valore. Grazie Anna, per averlo testimoniato così bene.
    Emilia

  3. Chiara Esposito

    Ho avuto l’ Onore di leggerla … un’ emozione unica… grazie sono doni emotivi!! 😘
    Chiara

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